Scheda completa dell'erba

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VERBENA OFFICINALE
Verbena officinalis L.



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CLASSIFICAZIONE

Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)
Sottoclasse: Asteridae
Ordine: Lamiales
Famiglia: Verbenaceae

NOMI POPOLARI E INTERNAZIONALI
Verbena comune, Common vervain, Verveine officinale, Herbe sacrée, Erva-dos-leprosos, Gewöhnliches Eisenkraut

HABITAT
Pianta nativa dell'Europa si trova anche in Africa Settentrionale e Asia occidentale. Cresce in zone soleggiate su suoli calcarei. Si trova nei pascoli e luoghi erbosi incolti e asciutti.

DESCRIZIONE BOTANICA
PIANTA ERBACEA PERENNE

FIORITURA O ANTESI
Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre, Novembre, Primavera, Estate, Autunno

COLORI OSSERVATI NEL FIORE
________ AZZURRINO
________ BIANCO
________ BIANCO-ROSATO
________ ROSA-VIOLACEO
________ ROSATO


PERIODO BALSAMICO
Luglio, Metà Estate

DROGA UTILIZZATA
ERBA FIORITA E FOGLIE

TOSSICITÀ
NON ANCORA BEN DEFINITA

CONTROINDICAZIONI
NESSUNA CONTROINDICAZIONE ALLE DOSI TERAPEUTICHE NORMALI ECCETTO IPERSENSIBILITA´ INDIVIDUALE. NON SOMMINISTRARE IN CASO DI CATTIVA FUNZIONALITÀ TIROIDEA.

EFFICACIA TERAPEUTICA
NON STUDIATA O NON DISPONIBILE

ORGANI INTERESSATI DALL'AZIONE FITOTERAPICA
BOCCA
CAVO ORO-FARINGEO
CISTIFELLEA E VIE BILIARI
FARINGE E VIE AEREE SUPERIORI
FEGATO E VIE BILIARI
GENGIVE
GOLA
GONADI (TESTICOLI E OVAIE)
MUSCOLATURA LISCIA
MUSCOLI
NERVI E TRONCHI NERVOSI
OCCHI
ORGANI DIGESTIVI
ORGANI EMUNTORI
ORGANI VISIVI
OSSA - CARTILAGINI - ARTICOLAZIONI
RENI
SENO - GHIANDOLE MAMMARIE
SISTEMA ENDOCRINO
SISTEMA IMMUNITARIO
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
SISTEMA NERVOSO ENTERICO
STOMACO
TESSUTO CUTANEO
TUBO GASTRO-ENTERICO
TUTTO IL CORPO
VIE URINARIE

PROPRIETÀ E INDICAZIONI
++ACNE (DEPURATIVO)
++COLERETICO
++DEPURATIVO DRENANTE
++DERMATOSI
++DERMOPURIFICANTE DERMOPROTETTIVO (USO ESTERNO)
++DIGESTIVO EUPEPTICO STOMACHICO
++DISPEPSIA O CATTIVA DIGESTIONE
++DOLORI INSOPPORTABILI DA VARIE PATOLOGIE
+ALLATTAMENTO (GALATTOGOGO - GALATTOFORO)
+ANALGESICO O ANTALGICO
+CALCOLOSI BILIARE CISTIFELLEA E VIE BILIARI
+CICATRIZZANTE O VULNERARIO
+COLAGOGO
+COLLUTTORIO ORO-FARINGEO
+CONTUSIONI DISTORSIONI E STRAPPI MUSCOLARI
+DIURETICO
+ECZEMA
+FARINGITE E RINOFARINGITE
+FEBBRE O IPERTERMIA
+FORUNCOLOSI
+GENGIVITE
+GONADOTROPO (INIBENTE)
+INFEZIONI O INFIAMMAZIONI (OCULARI E DELLE PALPEBRE)
+INSUFFICIENZA EPATOBILIARE E INTOSSICAZIONE DEL FEGATO
+LESIONI CUTANEE - PIAGHE FERITE ABRASIONI E SCREPOLATURE (USO TOPICO)
+NEVRALGIE
+RENELLA
+REUMATISMI E DOLORI REUMATICI

ERBE SINERGICHE
ALCHEMILLA
CIMICIFUGA
SALSAPARIGLIA

ESTRATTI
  • Verbena officinale Tisana
    1.5 g per tazzaUso esterno: al 5% Più tazze al giorno Infuso per 10 min.
  • Verbena officinale Tintura Madre
    Preparata dalla pianta intera fresca tit.alcol.65° XL gtt 3 volte al giorno

  • TISANE O COMPOSIZIONI
    TISANA ALLATTAMENTO INSUFFICIENTE

    NOTE DI FITOTERAPIA
    A differenza della Verbena odorosa [Lippia citriodora Kunth.] i principi attivi di questa pianta non sono ancora ben definiti per le possibili interazioni con le funzioni tiroidea e ovarica e sul sistema endocrino in generale.

    UTILE DA SAPERE
    PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA
    In virtù della loro azione estrogenica alcune piante si dimostrano efficaci nell'impiego terapeutico per le turbe legate a un'insufficienza ovarica, per sindromi deficitarie dopo isterectomia e ovariectomia, per turbe mestruali della pubertà e per alcune manifestazioni fastidiose che caratterizzano la manifestazioni funzionali della menopausa come vampate di calore, turbe dell'umore, secchezza della mucosa vaginale, ecc. e per la sindrome premestruale.
    Alcuni inconvenienti, come per es. le vampate, hanno una stretta relazione con l'ormone ipofisario; altri invece, come prurito, infiammazione pelvica e secchezza vaginale, sono relativi alla caduta del tasso ematico di estrogeni e possono migliorare con l'utilizzo di queste piante. In questi casi la fitoterapia rappresenta una terapia attiva e/o complementare alla terapia ormonale classica.
    Le piante estrogeniche e progesterone-like sono: Angelica, Aletris, Erba medica, Salvia, Luppolo, Ginseng, Alchemilla, Verbena, Salsapariglia, Soia, Kudzu, Cimicifuga; l'Ortica ha azione antiandrogena e la Cimicifuga è attiva sulla secrezione dell'ormone ipofisario. L'Agnocasto aumenta la produzione dell'ormone luteinizzante, inibisce il rilascio dell'ormone che stimola il follicolo, portando ad uno spostamento del rapporto a favore degli estrogeni rispetto ai gestageni, producendo effetti ormonali utilizzati contro disturbi connessi alla menopausa; inoltre, sperimentalmente, inibisce la secrezione della prolattina, risultando efficace sia nella sindrome premestruale che nella iperprolattinemia.
    Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"; A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"; Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute"

    Fitoestrogeni e trattamenti ormonali: legami pericolosi Il ricorso ai fitoestrogeni va evitato nelle donne con tumore della mammella e affette da deprivazione ormonale da ormonoterapia
    Le donne con carcinoma della mammella positivo per i recettori degli estrogeni devono evitare di ricorrere ai fitoestrogeni nel tentativo di ridurre gli effetti da deprivazione ormonale causati dalla ormonoterapia in atto. Il 70% circa dei carcinomi della mammella esprime recettori per gli estrogeni. Questo dato è alla base della terapia adiuvante con farmaci che riducono la stimolazione di questi recettori quali il tamoxifene e derivati e gli inibitori delle aromatasi. L'ormonoterapia di per sé causa però numerosi effetti collaterali da deprivazione ormonale. I sintomi meno tollerati sono la secchezza delle mucose e la sindrome vasomotoria (le cosiddette vampate), oltre alle manifestazioni legate al lungo trattamento (artralgie, tipicamente causate dagli inibitori delle aromatasi, osteoporosi, ipertensione, alterazioni del metabolismo lipidico). Nelle donne in menopausa, è diventata popolare l'assunzione di integratori alimentari, contenenti principalmente derivati della soia o del trifoglio rosso, nell'ipotesi che abbiano un'azione di contrasto sui sintomi della menopausa. Gli estratti di queste piante contengono infatti fitoestrogeni, e in particolare isoflavoni (genisteina, daidzeina e gliciteina dalla soia e biocanina A e formononetina dal trifoglio), sostanze che hanno una blanda azione sia estrogenica sia antiestrogenica. Queste caratteristiche hanno suggerito la loro indicazione anche alle donne in trattamento con tamoxifene o inibitori dell'aromatasi, suscitando allarme negli oncologi che ritengono tale pratica incongrua e rischiosa. Negli animali di laboratorio si è infatti dimostrato uno stimolo dose-dipendente da fitoestrogeni nella crescita di cellule tumorali umane della mammella estrogeno-sensibili (CMF-7) [1]. In modelli analoghi risulta anche abrogata la prevenzione del tamoxifene alla crescita tumorale [2]. A seguito della diffusione di tale pratica sono stati condotti due studi per verificare l'efficacia di integratori a base di soia (90-150 mg/die di isoflavoni) in pazienti sintomatiche per deprivazione ormonale (vampate diurne e notturne) [3,4]. Le pazienti, trattate per carcinoma della mammella e molte in trattamento con tamoxifene o raloxifene, sono state randomizzate in doppio cieco a ricevere il trattamento con isoflavoni o placebo. In nessuno dei due studi si sono rilevate differenze statisticamente significative nella sintomatologia, anche quando stratificate a ricevere tamoxifene. Per cui gli isoflavoni non sembrano ridurre la sintomatologia legata alla terapia ormonale e potrebbero invece avere un'attività di stimolo sulla crescita tumorale. Secondo alcuni lavori scientifici, le popolazioni asiatiche sarebbero meno esposte al rischio di carcinoma della mammella per l'elevata ingestione di derivati della soia: questa osservazione è di difficile interpretazione epidemiologica e non può essere trasferita alle popolazioni occidentali né ad altri effetti ormonali degli isoflavoni [5,6]. Tali sostanze, quindi, vanno utilizzate con molta cautela da parte delle donne con carcinoma della mammella e solo se con recettori ormonali negativi. I medici che hanno pazienti in trattamento con tamoxifene o inibitori delle aromatasi dovrebbero vigilare e sconsigliare l'uso di prodotti a elevato titolo di fitoestrogeni, anche perché molti degli integratori alimentari in commercio rimandano a siti Internet nei quali sono rivendicati effetti terapeutici non dimostrati, sostenuti con letteratura di parte o mal interpretata.
    Bibliografia: ? J Nutr 2001;131:2957-62. ? Cancer Res 2005;65:879-86. ? J Clin Oncol 2002;15:1449-55. ? J Clin Oncol 2000;18:1068-74. ? J Epidemiol 2010;20:83-9. ? Nutr J 2008;7:17. CDI #nnn# ? Palozzo A.C., Falci C., Zovato S. Istituto Oncologico Veneto IRCCS

    ANNOTAZIONI
    La Verbena odorosa è un´altra pianta: Lippia citriodora Kunth. appartenente alle Labiate. Anticamente la Verbena veniva indicata come afrodisiaco. Nella medicina popolare veniva usata per favorire la lattazione.



    BIBLIOGRAFIA E ARTICOLI SCIENTIFICI SUL WEB

       



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